// <![CDATA[
document.write('‘);
// ]]>
》 La teoria della dieta dei gruppi sanguigni
Spesso mi chiedono che posizione abbia riguardo la dieta del gruppo sanguigno.
Qualcuno la demonizza, altri la divinizzano.
Vi dirò la mia da umile ricercatore indipendente: non sono un nutrizionista o dietologo, quindi vi chiedo di prendere i miei spunti di riflessione e i miei ragionamenti col beneficio del dubbio.
Credo che i presupposti introduttivi di questa dieta siano parzialmente corretti, ma il parzialismo della conoscenza può essere molto pericoloso!
Analizzando la teoria del fondatore americano Peter D’Adamo, inizialmente potrebbe sembrare di avere a che fare con un sostenitore del fruttarismo.
Secondo Peter l’uomo avrebbe bisogno dell’alimentazione originaria relativa al proprio ceppo genetico originario, individuabile tramite il proprio gruppo sanguigno.
E fin qui sono pienamente d’accordo! Dopotutto si tratta di comprendere quale cibo elettivo ci sia stato riservato in principio dalla natura.
Tornando al periodo in cui nacque il nostro gruppo sanguigno possiamo comprendere quale sia l’alimentazione più rispettosa per il nostro DNA.
Ogni gruppo sanguigno nasce in un determinato periodo storico.
Questa è la tabella, che personalmente non condivido per motivi che chiarirò successivamente nell’articolo:
Il gruppo sanguigno 0 è il più antico tra i vari gruppi sanguigni (risale a 50mila anni fa). Si nutriva in quel periodo principalmente di carne. Ecco perchè ancora oggi tollera un pò meglio di altri le tossine della carne;
Il gruppo A, nato 20000-15000 anni fa, tollera meglio di altri le tossine di vegetali e cereali;
Il gruppo B, nato 10000 anni fa, tollera meglio di altri le tossine dei latticini;
Il gruppo AB, nato 1000 anni fa, tollera con moderazione le tossine di cereali, latticini e carne
È così che Peter D’Adamo a grandi linee divide i gruppi sanguigni in base alla loro formazione cronologica nella storia. Questa classificazione nasce dalla capacità di adattamento dell’uomo nei confronti di cibi presenti nella zona in cui si erano stanziati i progenitori di quel gruppo sanguigno.
》 Adattamento per sopravvivere
Facciamo un esempio di come il corpo si adatta per questioni di sopravvivenza a determinate condizioni ambientali.
Nel nord Europa gli Scandinavi prima di altri hanno introdotto grandi quantitativi di latticini nella propria dieta per fattori ambientali: hanno quindi subito un adattamento che gli ha permesso di secernere una piccola quantità di enzima lattasi anche da adulti, quindi riescono a TOLLERARE meglio di altri il lattosio.
Il 95% degli scandinavi mantiene l’enzima lattasi dopo lo svezzamento.
Questo non vuol dire che più lattosio ingeriscono e meglio staranno: semplicemente si ammaleranno più tardi di altri.
E’ comunque noto che in Scandinavia è elevata la casistica di artriti e tumori al seno legati ad un eccesso di latticini (forti acidificanti del pH).
》 Cibo adattativo o cibo elettivo?
Se continuiamo a correlare il concetto di adattamento al concetto di evoluzione temo che tra qualche millennio i professori di “Scienza dell’alimentazione” affermeranno: ‘Il gruppo sanguigno CS (Cibo Spazzatura) risale al XXI secolo. Ad esso si consiglia una dieta di grassi saturi, sale e zucchero raffinati, alcol e uno stile di vita sedentario tipico dei propri antenati.’
Un cibo che tolleriamo (sopportiamo) non potrà mai essere il nostro cibo elettivo.
Esaltare i cibi che tolleriamo di più equivale ad individuare un modo per MORIRE da malati più lentamente, non per VIVERE in salute più a lungo.
Molte diete si basano sulla riconquista del cibo più vicino al nostro DNA, alle nostre origini e al nostro ceppo genetico primordiale.
Apprezzo molto questo approccio: una società che non conosce le proprie origini non ha futuro.
Ma fino ad oggi tutte queste diete rimangono avvinghiate ad un pericoloso parzialismo della conoscienza. Se vogliamo conoscere il cibo delle nostre origini dobbiamo analizzare i dati in modo completo, come farà la scienza del futuro: l’olo-scienza.
Se vogliamo avvicinarci al nostro cibo delle origini perchè fermarci a 50mila anni fa come fa Peter? Questo equivale ad accontentarsi! L’uomo nasce 7 milioni (M-I-L-I-O-N-I) di anni fa in Kenya.
Da allora il suo DNA e la sua anatomia sono rimasti identici per il 99,99%. Sappiamo tutti che solo successivamente alle glaciazioni (1,8 milioni di anni fa) l’uomo ha iniziato a cibarsi di alimenti diversi dalla frutta (fonte: Alan Walker, paleontologo).
》 Il primo gruppo sanguigno appartiene all’uomo fruttariano
Volendo dare un minimo di fondamento scientifico alla teoria di Peter D’Adamo mi sono detto “Peter ha ragione: tornando al gruppo sanguigno originario conosceremo il cibo maggiormente compatibile col nostro DNA”.
E’ così che ho scoperto che il progenitore dei gruppi sanguigni risale in realtà a milioni di anni fa, quando l’uomo era fruttariano.
Potete scaricare qui la pubblicazione scientifica PNAS che evidenzia che il gruppo sanguigno comune a TUTTI gli uomini è antico milioni di anni, non migliaia! Uomo e gibbone sono stati i primi a condividere il gruppo sanguigno originario: entrambi hanno anatomia e fisiologia fruttariana.
Il cibo dei nostri primi progenitori vissuti milioni di anni fa era la frutta: alla luce di ciò la dieta dei gruppi sanguigni potrebbe presto cambiare volto e abbracciare il fruttarismo!
La paleontologia, la biologia, l’anatomia comparata, la fisiologia comparata non fanno che confermare questo dato di fatto.
Il fruttarismo è LA VERA dieta dei gruppi sanguigni?
》 E i gruppi sanguigni degli altri animali?
Tutti gli animali che mangiano un solo cibo hanno anche più di 10 gruppi sanguigni diversi.
Facciamo degli esempi: i bovini, che in natura mangiano solo erba hanno 11 gruppi sanguigni diversi; i cani, che hanno la struttura tipica del carnivoro hanno 12 gruppi sanguigni diversi; i cavalli, che in natura mangiano solo erba, hanno 7 gruppi sanguigni diversi.
Ma non diteglielo! Lo scenario sarebbe raccapricciante!
Non oso immaginare mandrie di buoi in fila per il ticket per l’esame del sangue.
Mucche che rincorrono leprotti per sbranarli pur di rispettare il proprio gruppo sanguigno.
Non vorrei che i leoni diventassero vegani e le gazzelle iniziassero a mangiare cibo per galline!
Il ceppo genetico originario di ogni specie animale è comune e il monotrofismo viene mantenuto nel tempo.
》 Conclusioni
Ringrazio Peter perchè ha evidenziato una verità parziale che ora ci permette di essere più precisi e completi grazie ai dati scientifici che oggi abbiamo a disposizione.
Ovviamente i risultati positivi ottenuti grazie alla dieta dei gruppi sanguigni sono implementati avvicinandosi alla vera alimentazione delle origini dell’uomo. Siamo qui per fare ricerca e metterci in discussione, non per ergerci ad esperti infallibili.
Credo molto nella cooperazione. Ecco perchè mi farebbe piacere confrontarmi con il Dott. P. D’Adamo, o col Dott. Mozzi, che in Italia è il più importante divulgatore e conoscitore della dieta dei gruppi sanguigni.
Mi piacerebbe potergli parlare dei miei ultimi approfondimenti sulla differenza tra glucosio e fruttosio organico e delle 2 vie di assorbimento del fruttosio: siamo un animale che va a fruttosio organico, non ad acido citrico, glucosio o fruttosio chimico.
Sì, questo è un appello per un tentativo di collaborazione, che chi è vicino a loro potrà comunicargli.
Chissà che non nasca un proficuo studio condiviso e magari qualche pubblicazione scientifica innovativa?
(Fonte)
// <![CDATA[
document.write('‘);
// ]]>